GIOELE DIX
Di e con Gioele Dix
Due amici per la pelle, cresciuti fianco a fianco, compagni di avventure nell’adolescenza, diventati adulti insieme, un lungo cammino in comune fra contraddizioni e prese di coscienza, lo studio, la musica, l’amore, la politica, la fede, il matrimonio, la paternità. E poi all’improvviso, in un grigio pomeriggio di febbraio, un incidente sull’autostrada che si porta via uno dei due sulla soglia dei trent’anni, spezzando per sempre quella simbiosi. Gioele Dix dedica al suo fraterno amico Renzo Marotta, prematuramente scomparso nel 1986, uno spettacolo speciale.
Diversi come due gocce d’acqua è l’appassionato resoconto dell’incontro fra due ragazzini undicenni che si contendono una chitarra e che scoprono in fretta di avere anime quasi gemelle. Seguiranno giorni, mesi, anni passati sempre insieme, condividendo tutto: le bellezze e i pericoli del mondo, le scelte di vita anche divergenti, gli appuntamenti immancabili. Fino a quello più inatteso, giunto troppo in anticipo perché ci si potesse preparare. Gioele parla di Renzo, ma soprattutto della sua assenza. Non un’orazione funebre, e neppure una celebrazione, piuttosto una testimonianza in forma di spettacolo per raccontare la forza dirompente di un’amicizia lungamente coltivata, di un legame di fratellanza che sfida qualunque offesa del tempo. In Diversi come due gocce d’acqua Gioele Dix, affiancato e pungolato dalla giovane Sara Damonte, mette in scena gli appunti di un immaginario diario sentimentale, fitto di passioni e ricordi in comune con l’amico scomparso: dai passi de L’Ecclesiaste ai testi di Bob Dylan, dai commenti ai Vangeli ai motti di spirito freudiani, dalle canzoni di Claudio Chieffo alle parabole dei rabbini medioevali, dai film di Woody Allen agli esercizi spirituali di Varigotti.